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Quali sono le differenze tra un e-commerce e un marketplace?

Cosa scegliere per vendere online: negozio e mercato

Sappiamo tutti che il settore dell’eCommerce ha registrato una crescita senza precedenti nel mondo post-pandemia. Ma come possiamo quantificare questa crescita straordinaria?

online global ecommerce sales

Le vendite globali di ecommerce dovrebbero raggiungere i 5,9 trilioni di dollari in tutto il mondo nel 2023. Ci si aspetta che questo numero continui a crescere nei prossimi anni, dimostrando che il commercio elettronico sta diventando un’opzione sempre più redditizia per le imprese.

Ciò rappresenta un aumento annuo dell’8,9%, il terzo tasso di crescita più rapido delle vendite globali di ecommerce nel periodo previsto tra il 2021 e il 2026.

Inoltre, nel 2023 gli acquisti online degli italiani crescono del +13% e raggiungeranno 54 miliardi di euro. A dirlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano.

Ma quando diciamo “acquisti online” possiamo rivolgerci a diversi tipi di piattaforme, in particolare gli e-commerce o i marketplace. Cosa significa esattamente? E qual è la differenza? 

marketplace vs ecommerce

L’e-commerce, il negozio digitale

Partiamo dall’e-commerce: semplificando al massimo possiamo dire che un e-commerce è un negozio online.

Le parti coinvolte nel processo di vendita sono solo due: il titolare del sito e l’utente/cliente.

Il proprietario dello shop online vende i suoi prodotti, che possono essere indifferentemente di una sola marca o di più brand, gestendo direttamente il processo nelle sue diverse fasi, il tutto all’interno dell’e-commerce.

Anche l’esperienza di acquisto è guidata dal negozio stesso, che decide come categorizzare i prodotti, come mostrarli e che sconti applicare.

Il marketplace, un mercato virtuale

Se abbiamo paragonato l’e-commerce a un negozio, il marketplace può essere considerato un mercato, dove più venditori indipendenti offrono prodotti e servizi.

Un po’ come essere in un grosso centro commerciale, dove è possibile trovare tanti negozi diversi sotto uno stesso tetto. I soggetti coinvolti nelle transazioni in questo caso sono più di due: il titolare del marketplace, gli utenti/clienti e i fornitori/negozianti.

Il marketplace agisce un po’ come intermediario, fornendo una piattaforma per facilitare le transazioni tra acquirenti e venditori e riunendo in un unico posto più fornitori, con la possibilità di fare confronti e facilitare i contatti.

Per quanto riguarda l’esperienza di acquisto, generalmente è definita in parte dal marketplace, ad esempio la divisione in categorie merceologiche o i prodotti in evidenza, e in parte dal venditore, che decide i prezzi, le descrizioni e interagisce direttamente con i clienti.

Anche logistica e i pagamenti possono essere gestiti in maniera differente in base alla piattaforma quindi o demandati al marketplace oppure direttamente dai venditori terzi, in ogni caso questi ultimi generalmente pagano una commissione per ogni acquisto effettuato.

differenza tra b2b e b2c

B2B vs B2C: i marketplace all’ingrosso

Ora che abbiamo chiarito la differenza tra e-commerce e marketplace, dobbiamo fare una ulteriore distinzione tra B2B (Business-to-Business) e B2C (Business-to-Consumer).

Sempre per amor di semplificazione, possiamo fare l’analogia con il commercio al dettaglio,  e all’ingrosso: parlando dei marketplace, quelli B2C sono rivolti direttamente ai consumatori finali (ad esempio Etsy), mentre sui marketplace B2B avvengono transazioni tra aziende, che all’interno di queste piattaforme possono possono trovare clienti e fornitori (ad esempio Alibaba.com, Faire, Ankorstore).

Ovviamente una cosa di cui fino ad ora non abbiamo parlato, forse perché scontata, è che acquistare e vendere online ci apre prospettive nuove, che vanno oltre i confini territoriali.

Se per il singolo consumatore questo vuol dire avere a disposizione una scelta pressoché infinita di prodotti, per un’impresa vuol dire un modo nuovo di fare export.

E-commerce e investimento iniziale

Il tuo negozio online deve essere costruito da zero. Quindi, ti servirà almeno uno sviluppatore web per la parte tecnica, un copywriter per i contenuti e un fotografo per le immagini.
Però se vuoi un sito veramente bello e funzionale probabilmente avrai bisogno anche di un grafico e di un esperto di user experience. E se vuoi che il tuo sito sia trovato su internet da nuovi clienti, ti servirà anche un consulente SEO. L’investimento iniziale è variabile ma parliamo di diverse migliaia di euro.

Marketplace e investimento iniziale

Con il marketplace invece puoi fare tutto da solo e risparmiare: l’interfaccia è user-friendly e basta un po’ di dimestichezza con il computer per creare il proprio account. Non ti serve lo sviluppatore in questo caso, la tua pagina online è già pronta e aspetta solo di essere riempita.

Puoi gestire tu stesso le foto e i testi, perché ne serviranno molti meno che per un sito ecommerce. Ma se preferisci un lavoro professionale, niente ti impedisce di rivolgerti a copywriter e fotografi. La piattaforma potrebbe anche metterli a disposizione, come servizio aggiuntivo o incluso nel costo iniziale di setup. L’investimento iniziale varia da zero ad alcune centinaia di euro, in base alla piattaforma scelta e ai servizi offerti.

Ecommerce e visibilità: farsi trovare dai buyer/clienti

Nel tuo e-commerce devi portare tu i clienti. Questo implica che dovrai investire in professionisti che ottimizzino il tuo sito in modo che i potenziali clienti possano trovarlo su Google, anche se non ti conoscono. Altrimenti, saranno solo le persone che già conoscono il tuo negozio e digitano il nome della tua azienda su Google ad arrivare al tuo negozio online.

Per raggiungere questo obiettivo, avrai bisogno di esperti in ambito SEO in grado di aumentare la visibilità del tuo negozio online e attirare traffico organico. In alternativa, puoi fare affidamento esclusivamente su campagne pubblicitarie a pagamento. Un’altra opzione è seguire entrambe le strade contemporaneamente.
In ogni caso, dovrai includere nel tuo budget una parte per la sponsorizzazione e l’aggiornamento regolare del tuo sito, nonché per la fidelizzazione dei clienti.

Marketplace e visibilità: farsi trovare dai buyer/clienti

Su un marketplace i buyer sono già presenti. Il marketplace attira i buyer in tre modi distinti: 

1- Il marketplace si impegna costantemente per essere visibile su Google, grazie al lavoro di esperti SEO, copywriter e sviluppatori che assicurano la presenza del sito nelle ricerche degli utenti.

2- Il marketplace investe in pubblicità per attirare traffico verso la piattaforma. Vengono utilizzate campagne pubblicitarie sui social media, su Google e talvolta anche offline, ( cartelloni e volantini, ad esempio).

3- Il marketplace attrae clienti per sua natura. Le persone sanno che possono trovare numerosi fornitori al suo interno e che sicuramente troveranno ciò che cercano. È come andare al mercato anziché in un negozio isolato. Pertanto, nel tuo negozio online arriveranno anche persone che inizialmente non stavano cercando i tuoi prodotti. 

In sintesi, le differenze tra un marketplace e un e-commerce possono essere riassunte così:


Il tuo e-commerce è un tuo punto vendita su internet, grande o piccolo che sia. Sei responsabile di tutto e devi dedicare risorse per generare il traffico necessario a far prosperare il tuo negozio online.

Il marketplace, invece, è un luogo in cui il traffico già esiste. Il tuo compito principale è concentrarti sulla vendita, competendo con altri venditori presenti sulla piattaforma. Vendere su un marketplace si basa sul principio della vendita a performance.

Se sei un’azienda e vuoi capire di più del mondo dei marketplace B2B, prendi appuntamento con un nostro esperto.



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